Ciò che manca nelle scienze umane è la coscienza dell'umano nella sua complessità; l'umano è al contrario parcellizzato e suddiviso in compartimenti tra le discipline. Il romanzo fa vedere la complessità umana. Fa vedere la vita immersa nelle interrelazioni e interazioni, la vita immersa in un tempo, un luogo e una società hic et nunc.
Siamo soliti fare zapping non solo con la televisione, ma con qualsiasi altra percezione e con i pensieri che di volta in volta ci vengono in mente. Quando un pensiero ci fa sentire a disagio, ci ratttrista o ci disgusta, lo sostituiamo rapidamente con qualsiasi altro più sopportabile.
I complimenti e le congratulazioni sono sempre accettati con gentilezza e non costano nulla se non la penna, l’inchiostro e la carta. Io li considero come assegni sulla buona educazione, dove il cambio è sempre grandemente in favore di chi li emette.
Un gruppo sociale può anche essere un sistema di mutuo riconoscimento e di mutua approvazione, riconoscimento e approvazione di cui abbiamo tutti un grande bisogno.
Chi giudica, quasi sempre, non ha consapevolezza che i presupposti da cui muove il suo giudizio sono finalizzati non già a capire l’umano nella sua complessità bensì piuttosto a convalidare la visione del mondo cui essi fanno capo.
Penso, dunque sono. Ciò che sono dipende da ciò che penso e da come lo penso. Faccio, dunque sono. Ciò che sono dipende da ciò che faccio e da come lo faccio. Sento, dunque sono. Ciò che sono dipende da ciò che sento e da come lo sento. Appartengo, dunque sono. Ciò che sono dipende da ciò a cui appartengo e da come vi appartengo. Possiedo, dunque sono. Ciò che sono dipende da ciò che possiedo e da come lo possiedo. Pensare, fare, sentire, appartenere, possedere sono processi interdipendenti e costituiscono l'essere.
Amare l'altro, dovrebbe significare che si ammette che esso possa pensare, sentire, agire in un modo che non è conforme ai nostri desideri, alla nostra gratificazione, accettare che viva secondo il suo sistema di gratificazione personale e non in accordo con il nostro. Ma l'apprendimento culturale nel corso dei millenni ha legato così tanto il sentimento dell'amore a quello del possesso, dell'appropriazione, della dipendenza dall'immagine che abbiamo dell'altro, che colui che si comporta così in relazione a l'altro sarebbe descritto come indifferente.